La Fondazione Iris, costituita nel 1972, ha operato per incoraggiare lo studio e le ricerche nel settore della ceramica e per promuovere temi riguardanti le relazioni tra materiali, ambiente urbano e società. L’attività della Fondazione voleva essere di stimolo a un impegno più qualificato e rispondente alle esigenze di trasformazione e qualificazione dell’habitat umano.

Tra le prime attività, una serie di conferenze-incontro sui rapporti tra il materiale ceramico, gli artisti e la vita quotidiana e la realizzazione della “bottega della ceramica” quale spazio aperto alla ricerca di artisti, ceramisti e designer, che testimonia l’impegno nel recupero degli elementi culturali e tradizionali insiti nella lavorazione del materiale.

Con il progetto Pollution, una vera e propria azione artistica in Piazza Santo Stefano a Bologna (1972), e la pubblicazione di Humus (1973-1975), quadrimestrale di cultura, strategia e tecnica della ceramica, la Fondazione decise di affrontare e promuovere aspetti ed esperienze che riguardavano l’uomo nella sua dimensione sociale. Già il padiglione “Punto di Incontro Iris” al SAIE del 1973 e l’ambiente abitativo sperimentale “Agorà”, delineavano una filosofia aziendale che intendeva costruire ambienti a “misura d’uomo”, caratterizzati da rapporto tangibile con la natura attraverso i materiali e progettati affinché fossero funzionali. Un pensiero che assume forma e significato con il Convegno Iris del 1975, pensato come una proposta concreta di idee e materiali, dove i visitatori erano accolti, su un pavimento coperto di terra grigia dell’Appennino, in una struttura di ferro e legno, funzionale rispetto alle scelte di percorso individuali.

Rientra nell’impegno nella qualificazione del personale, un Corso di Formazione Aziendale nelle Problematiche Organizzative dedicato ai quadri dirigenti e operativi specialistici, che venivano formati direttamente nelle possibili aree di impiego, per allinearli allo sviluppo dell’Azienda.